“Questo sito è dedicato a Marthe Blouin” (Ottawa, 1954 – 2020).

19 Luglio 22 | Letture

Nuzzi, barbaro come Genovese

Trascrizione

Di solito quando faccio una recensione di un libro comincio dicendo “Ho letto un tale libro”. Oggi non comincio dicendo questa frase, dico semplicemente “Ho cominciato a leggerlo”, e vi dico sinceramente che mi sono fermata a pagina 18 per poi decidere di fermarmi. Sto parlando del libro di Gianluigi Nuzzi intitolato “Predatori (tra noi). Soldi, droga, stupri: la deriva barbarica degli italiani”. Mi sono fermata perché nelle prime 18 pagine, fin dall’inizio, si è cominciato a sentire i dettagli di tutto quello che è successo tra Genovese e tutte quelle ragazze. Lui ha giustificato la pubblicazione di tutti questi dettagli per dire che bisogna andare a vedere il marcio che c’è davvero. E io mi sono posta la domanda “Ma a chi serve?”, basta raccontare vagamente una storia per capire l’orrore che poteva succedere in quella casa, c’era veramente bisogno di spiegare e raccontare ogni video, ogni fotografia. La cosa mi ha scioccata perché far passare questo per qualcosa di buono e per far capire una realtà, lo trovo davvero sbagliato e falso, perché per una persona onesta come me e a tutte le persone a cui queste cose fanno inorridire non abbiamo bisogno di leggere nei dettagli. Questo libro e queste descrizioni aiuteranno soltanto le persone schifose come Genovese a eccitarsi, a cercare di immaginarsi in quelle stesse situazioni, a cercare di immaginare queste giovani ragazze a fare quello che si sta raccontando che facevano e che le facevano fare. Serve solo a questo perché io non ho bisogno di leggere i dettagli per sapere quanto schifo fanno queste cose. Quindi, io ripeto, sono arrivata fino a pagina 18, non ho nessuna intenzione di andare avanti e io chiedo a tutte le persone per bene di non prenderlo, di non leggerlo, perché questo è un libro fatto per le persone che si vogliono eccitare con tutti questi dettagli e tutte queste schifezze. Poi vorrei dire un’altra cosa, qui si dice “La deriva barbarica degli italiani”, io non sono d’accordo. Le persone che fanno queste cose non sono italiane, io non ammetterò mai che queste persone siano gli italiani perché le schifezze ci sono sempre state. La differenza è che decenni fa queste schifezze venivano quasi perdonate, un tempo c’erano leggi permissive verso gli uomini che trattavano male le donne, oggi invece no. Basta vedere Weinstein quando è arrivato il “Me Too”, non gli è andata bene a lui; basta vedere cosa è successo con Johnny Depp, è bastata questa sua ex moglie che ha sparato due scemenze per aria per rovinargli la carriera, portandolo poi a fare un processo lunghissimo per ritrovare la sua dignità e la sua reputazione. Oggi queste cose qua non vengono perdonate dalla società, la società non è barbarica, queste persone sono barbariche. È come quello che si vede in televisione quando si vedono i programmi della De Filippi e si dice “Questi sono i giovani d’oggi”. Io non sono d’accordo che siano i giovani d’oggi, sono alcuni giovani d’oggi presi e piazzati là perché divertono e scioccano, perché appunto, permettono di dire “Questi brutti giovani d’oggi, meglio quelli di prima”. Non sono d’accordo. Io forse perché voglio vedere il bello e forse perché se uno non cerca di vedere il bello, il bello non viene fuori; invece, il bello c’è e io non sono d’accordo di far passare il popolo italiano per questa cosa qua e per quello che si vede ogni tanto in televisione quando si cerca di prendere la maggiore stupidità che si possa trovare dicendo “Questa è l’Italia”. Questa non è l’Italia, noi siamo un paese straordinario e soprattutto la generazione futura sta cambiando le cose. Ripeto, queste cose qua oggi vengono considerate barbariche da tutti; quindi, gli italiani non sono dei barbari, queste persone sono dei barbari. E una persona come Gianluigi Nuzzi, che scrive e pubblica un libro del genere, è barbaro quanto loro, perché è vero che lui cambia il nome di queste ragazze, ma queste ragazze sanno chi sono, e io non oso immaginare che cosa deve significare per loro sapere che ogni singola umiliazione che hanno vissuto viene raccontata nei dettagli – comprese le loro lacrime – mentre stanno facendo cose indicibili. E soprattutto, diciamo che magari io non so chi sono queste ragazze, però tutte le persone che le sono intorno sanno chi sono loro, e io non oso immaginare come ci si possa sentire a sapere che tutte le persone possano leggere quello che li è successo. Quindi ecco, questa volta parlo di un libro per dire “Non compratelo e non leggetelo perché è uno schifo, serve soltanto a queste persone schifose per eccitarsi”. E adesso le domande per voi.

Le domande per voi

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