“Questo sito è dedicato a Marthe Blouin” (Ottawa, 1954 – 2020).

15 Marzo 22 | Editoriali

Dalla parte dei piccoli sì, ma ragionando

La giornalista Conchita De Gregorio, in un suo articolo, ha detto che quando uno stato piccolo è attaccato da uno più grande dobbiamo sempre intervenire in favore del primo. Ovviamente noi siamo d’accordo ma ci chiediamo come fare, come risolvere un conflitto così complesso. Soprattutto crediamo sia fondamentale capire le ragioni che hanno portato a questo conflitto e prima fra tutte la situazione in Donbass. Ignorare queste problematiche non potrà che aggravare il conflitto. Insomma noi siamo sempre dalla parte dei piccoli, ma questo non può vuol dire abbandonare qualsiasi senso critico.

Trascrizione

Ho letto l’articolo di Concita De Gregorio e dire che mi ha irritato è dir poco. Allora, lei fa tutta una filippica, si lamenta del dibattito – soprattutto della sinistra – riguardo la guerra. Lei scrive testualmente <<Quando uno grosso e cattivo se la prende con un piccolo dobbiamo stare della parte del piccolo… e basta>>. Ha pure ragione e siamo d’accordo tutti. E allora: ce l’ha con quelli che cercano di fare un’analisi, ce l’ha con quelli che forse fanno notare una certa ipocrisia (non ci interessiamo veramente di tutti i conflitti), ce l’ha con quelli che si lamentano perché alcuni mettono il casco al contrario di altri eccetera. Ora, dal momento che io di base sono d’accordo con lei visto che quando un “Grande” se la prende col “Piccolo” io sto dalla parte del piccolo, aspetto con ansia la fine dell’articolo, e dico <<arriverà la soluzione, finalmente ci dirà lei come si fa un dibattito sulla guerra>>. Non c’è questa parte. E allora mi dico: avrà avuto un problema con il computer, gli si sarà cancellato o forse non aveva abbastanza spazio su “Repubblica”. Però ecco, mi ha un pochino deluso questa parte qua, anche perché io, contrariamente a lei, penso che andare a dibattere sulle ragioni di un conflitto sia proprio l’unico modo per andare a cercare poi le soluzioni.

C’è un piccolo dettaglio che mi ha colpito, perché quando andava a parlare di queste analisi che le davano fastidio sul passato e le potenziali origini (pensiamo alla guerra tra Jugoslavia e Serbia), chissà com’è non ho sentito e non mi è parso di leggere molto sul Donbass, e io credo che il Donbass centri qualcosa. Sarebbe proprio interessante analizzarlo. Allora, per chi non lo sapesse, in poche parole c’è una minoranza in Ucraina che è di origine russa – si sente russa – e diciamo che vorrebbe poter parlare russo nonché mandare i propri figli a studiare questa lingua. Questo non gli è permesso da tanti anni e quindi è iniziato un conflitto che dura da otto anni. E in quel caso possiamo dire che i “Grandi” sono gli ucraini e i “Piccolini” erano queste persone, che poi ricordiamoci: non è che sono ricchi, loro sono dei minatori; quindi, diciamo che chissà com’è il mondo non si è mobilitato in questa situazione. Insomma, sono stati lasciati lì e Concita De Gregorio neanche li nomina. Allora perché penso che sia importante? Perché questa situazione è stata la scusa di Putin per poter invadere l’Ucraina. Sappiamo tutti che è una scusa perché il conflitto va avanti da otto anni e poteva farlo anche prima, però quello che dico è che se la scusa è quella, forse qualcosa per cercare di risolverla si poteva fare. Se prima ancora che Putin decidesse di riconoscere l’indipendenza di questi stati nel Donbass, anche se fosse andato in silenzio a dire al leader ucraino <<Senti, riconosci una qualche tipo di indipendenza come facciamo noi. Anche noi abbiamo delle minoranze, una regione e uno statuto speciale, li permetti di parlare la loro lingua e cerchiamo di risolvere questo>>. Sarebbe stata una soluzione anche abbastanza democratica, insomma, questo succede da noi, succede in Spagna, l’esempio più grande è avvenuto in Canada col Québec.

Perché secondo me bisogna parlarne? Perché io, come tanti, sto avendo grandi difficoltà in questo momento poiché le vedo le immagini, mi scioccano. Queste persone che stanno morendo, le case distrutte, la resistenza di questo popolo che fa impressione – e dovrebbe anche insegnarci tanto perché poi loro pagano le conseguenze di questa forte resistenza – ma io non riesco appieno a stare totalmente dalla parte loro e dire loro sono le vittime e gli altri i carnefici. Lo sono, però un problema c’era di base e com’è possibile che non si parla di questo problema e non si cerca di trovare una soluzione là. Perché se uno risolve il Donbass (l’avesse risolto anche prima), Putin poi che scuse ha per star là? E quindi ecco, io voglio dire che secondo me il dibattito sulle origini di un conflitto sono la cosa più importante e quando tu vai e ti lamenti con tutti quanti, dai tu a loro una soluzione perché se no che senso ha?

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