“Questo sito è dedicato a Marthe Blouin” (Ottawa, 1954 – 2020).

8 Luglio 22 | Editoriali

Toglie il tablet alla figlia: condannata

Un caso particolare ha attirato la mia attenzione: una donna è stata condannata a 180 ore di lavori socialmente utili dopo aver tolto il tablet e il cellulare alla figlia come punizione. Mi ha fatto riflettere su come bisognerebbe educare, e punire, i figli, ma soprattutto sul ruolo che la tecnologia ha nella loro vita e se davvero questa generazione è peggiore della precedente.

Trascrizione

Ho letto una notizia che mi ha un po’ spiazzato. Vedo 180 ore di lavoro socialmente utili per una donna che ha tolto cellulare e tablet alla figlia perché lo usava troppo. Io ovviamente vado a leggere subito perché mi pare stranissima questa cosa. Prima cosa che vedo è: denunciata dall’ex marito separato da poco. Io vorrei dire che quando i miei figli vanno puniti, io non ho neanche bisogno di parlare che con un gesto capiscono subito che devono darmi gli apparecchi elettronici. Quindi, il fatto che si possa denunciare la donna per aver punito in questo modo la figlia un po’ mi preoccupa, perché credo che il 99% delle madri allora dovrebbero andare poi in tribunale a fare lavori socialmente utili. Chissà, sarebbe magari anche una bella cosa. Detto ciò, in questo piccolo articolo c’è scritto che la ragazza è andata al pronto soccorso ma senza approfondire la questione. Sono quindi andata ancora a cercare notizie sull’accaduto e un piccolo articolo dice che è andata al pronto soccorso perché avuto qualche contusione dopo il litigio con la madre, anche se la madre è stata condannata solo per la punizione che le ha dato. E lì rimango ancora di più basita, da una parte abbiamo una madre che toglie un tablet e un telefono, mentre dall’altra abbiamo la figlia che va al pronto soccorso senza che gli articoli si focalizzino sull’evento. È tutto molto strano. Innanzitutto, ma questi ragazzi vanno puniti ogni tanto oppure mai? E in caso, come vanno puniti? Andando a letto senza cena? Con le cinghiate? Non lo so, che cosa bisognerebbe fare? Ripeto, io con un gesto risolvo tutto. Quindi tutta questa storia veramente mi ha stranito, però partendo da quello vorrei dire due parole su questi giovani d’oggi. A parte questo caso in cui c’è stata questa punizione, si dice “Ah, questi stanno sempre coi cellulari”. Sì, è vero, ma questi cellulari li aprono anche a un mondo intero e non tutti passano il tempo al cellulare soltanto guardando scemenze. Poi, spezziamo una lancia per Tik Tok e di nuovo, in Tik Tok ci sono delle scemenze, ma non solo, ogni tanto il mio figlio più piccolo mi arriva con delle notizie – sia di storia che di scienze ad esempio – che si diverte ad ascoltare e di cui, personalmente, non conoscevo. Quindi, non tutto è sempre così terribile. E poi tutti criticano a prescindere gli influencer tendendo a generalizzare. Gli influencer più bistrattati sono i Ferragnez che però, dall’altra parte, fanno talmente tante cose belle e se la gente li segue significa che un pochino di buon esempio lo danno. E poi figuriamoci: le canzoni rap. Io le devo ascoltare in macchina perché metto la playlist di mio figlio, quindi so di cosa parlo, e i testi sono terribili. Sì, saranno terribili e soprattutto usano un linguaggio verso le donne orribile, però non mi pare che oggi ci sia un atteggiamento peggiore nei confronti delle donne peggiore di ieri e dell’altro ieri. Voglio dire, c’erano i cinepanettoni e le veline mezze nude. Oggi, con il Me Too, basta che si fischi ad una donna per strada per dire “Che bella” che si rischia parecchio. Quindi, questa influenza del linguaggio sulle donne di oggi non penso che sia terribile come era un tempo. Poi oggi anche si parla di come si vestono, ma per ogni generazione è stata così, dalle caviglie si è saliti, poi la minigonna, il decolté e così via. Oggi, ripeto, la situazione non mi sembra che sia peggiore di prima. Quindi, a me tutte queste critiche un po’ banali mi danno fastidio perché io credo che questa generazione, da adolescente, abbia sempre fatto scemenze e abbia sempre seguito gente non particolarmente colta, però io credo in loro e credo che faranno grandi cose, forse anche più di noi. Vediamo soprattutto l’impegno per l’ambiente per dirci, quello dimostra che qualcosina stanno già facendo. Quindi, queste sono le mie riflessioni sui giovani d’oggi e adesso le domande per voi.

Le domande per voi

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